Monferrato e cambiamento climatico

Evoluzione di un territorio

Aggiornamento location

A causa delle incerte condizioni meteo, il Convegno non si terrà alla Fortezza di Verrua Savoia ma al Teatro Cinico Angelini di Crescentino, con orario di apertura della sala alle 14:30.
Le dimostrazioni dei ricercatori del progetto SISAV si svolgeranno nel piazzale antistante l'ingresso del teatro.

La cena Monferrina si terrà presso la sede del Gruppo Alpini di Brusasco, sita in via Ospedale 18 a Brusasco.

La decisione a proposito del luogo in cui si svolgerà il concerto della Shary Band sarà presa alle ore 12:00 di venerdì 2 settembre, con simultaneo aggiornamento sul sito dell'Associazione.

Il convegno

L’Associazione Senza Fili Senza Confini è il primo operatore di comunicazione non a scopo di lucro, fondato in Piemonte, a Verrua Savoia (TO), il 18 ottobre 2014, e riconosciuto come esempio metodologico per la riduzione del divario digitale nelle zone rurali.

Per celebrare l'ottavo compleanno no dell'Associazione, abbiamo organizzato la Senza Confini Fest 2022. La festa si svilupperà con una serie di eventi, dalle 15:00 fino alle 24:00, e alternerà una fase culturale, una enogastromica e una conviviale.

Inizieremo con il convegno dal titolo “MONFERRATO E CAMBIAMENTO CLIMATICO: EVOLUZIONE DI UN TERRITORIO”. Otto esperti ci illustreranno come il cambiamento climatico incide e inciderà sul territorio del Monferrato, sapientemente coordinati dal dott. Angelo Melone. Abbiamo chiesto loro di parlarci delle variazioni di clima e di come queste incidono sulla fertilità dei suoli, sulle specie botaniche autoctone, sulle colture, sulla fauna, sui monumenti e sul paesaggio.

Saranno presenti i ricercatori di Politecnico di Torino e Università di Torino che presenteranno le attività svolte nell'ambito del progetto SISAV - acronimo di Sistemi Integrati per la Sostenibilità Ambientale del Vigneto, finanziato dal PSR - Misura 16. Sarà possibile osservare dimostrazioni di campo con sensori e visionare mappe acquisiste con satellite e drone, commentate dagli esperti. Gli iscritti all'ordine dei Dottori Agronomi e Forestali del Piemonte e Valle D'Aosta e gli iscritti all'Albo dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati potranno completare la formazione acquisita durante il convegno con attività strumentali.

Seguirà una cena rigorosamente ispirata ai sapori del Monferrato (potete consultare il menù nel pieghevole qui allegato), per la quale è possibile optare su una variante vegetariana. Per accompagnare i cibi, abbiamo selezionato i vini di quattro cantine, condotte da nostri associati, rappresentative delle quattro province in cui l’Associazione opera. I titolari delle cantine saranno con noi per descriverci i loro vini.

A partire dalle 21:30 la festa sarà chiusa dal concerto della Shary Band.

Il Programma

Fortezza di Verrua Savoia, sabato 3 settembre

Ore 14:30 - accredito partecipanti

Ore 15:00 - saluti istituzionali

Fabio CAROSSO (Vicepresidente, Regione Piemonte)
Federico RIBOLDI (Sindaco, Casale Monferrato)
Cristiano GAVAZZA (Sindaco, Grana)
Andrea GAVAZZA (Sindaco, Cavagnolo)
Vittorio FERRERO (Sindaco, Crescentino)
Mauro CASTELLI (Sindaco, Verrua Savoia)
Giuseppe VALESIO (Fondazione Fortezza di Verrua Savoia)

Ore 15:20 - presentazione della collaborazione tra APS Senza Fili Senza Confini e CIA, Coldiretti, Confragricoltura

Ore 16:00 - sessione tecnica

Angelo MELONE (Giornalista) - Moderatore
Claudio CASSARDO (Università di Torino) - Crisi climatica e ambientale
Luisella CELI - (Università di Torino) - Il cambiamento climatico e il suo impatto sulla fertilità del suolo
Deborah ISOCRONO – (Università di Torino)
- La biodiversità vegetale e la sfida per la conservazione degli ecosistemi
Federico SPANNA (Regione Piemonte) - L'effetto del cambiamento climatico nella gestione delle colture agrarie

Ore 17:30 - pausa caffè

Ore 17:50 - sessione tecnica

Angelo MELONE (Giornalista) - Moderatore
Daniele EBERLE (Agronomo specialista in viticoltura) - Cambiamento climatico: influenza sulla viticoltura del Monferrato e approccio sostenibile
Dario Giuseppe AIRAUDO (Regione Piemonte) - Specie sentinella e cambiamenti climatici, un esempio: i pipistrelli
Alessandra BONAZZA (CNR - Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima) - Beni culturali a rischio: strumenti e strategie per vincere la sfida del cambiamento climatico
Giancarlo MONTALDO (Direttore Barolo & Co) - Cambiamento climatico: quali effetti sul paesaggio?

Ore 19:30 - cena

Ore 21:30 - concerto della Shary Band

I relatori


Angelo Melone

Claudio Cassardo

Luisella Celi

Deborah Isocrono

Federico Spanna

Daniele Eberle

Dario Giuseppe Airaudo

Alessandra Bonazza

Giancarlo Montaldo

Angelo Melone

Giornalista da più di 40 anni prima a l'Unità poi a Repubblica. In tutti e due i giornali con un ruolo di caporedattore. Tiene workshop di giornalismo alla Ifg della Università di Urbino

Claudio Cassardo

Claudio Cassardo è docente al Dipartmento di Fisica (Univ. Torino) dal 2000: insegna a Torino corsi di Fisica del Clima e dell'Atmosfera, Meteorologia e Cambiamenti Climatici. È stato revisore del Quinto Rapporto di valutazione (AR5) dell'IPCC. È responsabile scientifico del sistema di previsioni e misure del suo Dipartimento. Effettua ricerche sui processi di scambio nello strato limite atmosferico, e sulla modellizzazione della crescita delle piante, usando modelli e attività sperimentale. Ha pubblicato una novantina di articoli su riviste peer-reviewed. È attivo nella divulgazione verso il pubblico e le scuole, e su blog e social network..

Sintesi della relazione --- Dagli anni '80 del secolo scorso stiamo assistendo a una forte variazione delle temperature che, a scala locale, sono aumentate più del doppio rispetto alla media globale. Di conseguenza, vi sono stati degli impatti notevoli che hanno riguardato gli eventi estremi più intensi e frequenti (ondate di calore, fenomeni violenti, precipitazioni estreme, in un senso o nell'altro, rischio di incendi, dissesti nei territori montani, ecc.). I cambiamenti climatici futuri lasciano paventare una continuazione di questo trend, con possibile accelerazione, che farebbero concretizzare il rischio di una crisi climatica e ambientale, anche a scala locale.

Luisella Celi

Professoressa ordinaria di Biogeochimica del suolo e Vice-Direttrice per la Ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) e Vice- Presidente della Società Italiana di Chimica Agraria. Ha una formazione accademica in Chimica, un dottorato di ricerca in Scienza del suolo e 25 anni di esperienza e formazione nel ciclo dei nutrienti nel suolo e nella nutrizione delle piante. È nota a livello internazionale per i suoi studi sulle interazioni tra i cicli del carbonio e dei nutrienti (N e P) negli ecosistemi agricoli, con particolare attenzione ai processi biogeochimici del suolo che possono ottimizzare la produttività delle colture e limitare le perdite di nutrienti. La maggior parte degli studi è stata dedicata alla comprensione dei processi che controllano la biodisponibilità del P inorganico e organico nel suolo e causano il trasferimento dal suolo alle acque. Ha preso parte a progetti europei coordinando un programma ALFA (UNISEB), un progetto JPI-FACCE (GREENRICE) e partecipando a un progetto FP-VI (OMRISK), Horizon 2020 (TOMRES) e Horizon Europe (ECONUTRI). L. Celi è inoltre responsabile del Laboratorio Open Access di Isotopia Elementare presso il DISAFA dell'Università di Torino; membro del Comitato Scientifico del Laboratorio Open Access di Risonanza Magnetica dell'Università di Torino; membro del Collegio dei Docenti di Scienze Agrarie, Forestali e Agroalimentari dell'Università di Torino.

Sintesi della relazione --- L’incremento di biossido di carbonio nell’atmosfera ed il cambiamento climatico in atto modificano le condizioni del suolo influenzandone la fertilità e i servizi ecosistemici che il suolo offre all’intero pianeta. Ciò modifica la disponibilità di acqua e di nutrienti per la pianta, diminuisce la fertilità fisica e biologica con una notevole riduzione della biodiversità e l’introduzione di specie erbacee ed arboree diverse da quelle attuali, più o meno velocemente, a latitudini alle quali non erano comuni mentre altre scompariranno provocando a loro volta modificazioni delle proprietà chimiche, fisiche e biologiche dei suoli. L’impatto globale dei cambiamenti climatici sui suoli è, ed ancor più sarà, significativamente diverso da una zona all’altra del pianeta ed è dunque estremamente complesso prevederne entità ed evoluzione.

Deborah Isocrono

Professore associato presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino. Lichenologa e Botanica, ha focalizzato le sue ricerche sullo studio floristico ed ecologico di piante vascolari e crittogame con particolare attenzione agli aspetti conservazionistici e di gestione, e sull’utilizzo di indicatori biologici per la valutazione della qualità dell’ambiente e degli adattamenti ai cambiamenti globali. Coordinatore nazionale del gruppo di lavoro di Floristica della Società Lichenologica Italiana, co-responsabile dell’erbario ORO, si interessa della valorizzazione scientifica e storica delle collezioni d'erbario e dello studio della biodiversità in giardini e ville storiche. Si occupa da anni di didattica sia in ambito accademico sia per divulgazione tecnica e scientifica.

Sintesi della relazione --- La biodiversità degli organismi fotosintetici è alla base della stessa vita sul pianeta Terra e rappresenta un concetto chiave per capire I profondi rapporti che intercorrono tra organismi e ambiente. Il suo monitoraggio nel tempo, in relazione ai sempre più rapidi cambiamenti antropici, è essenziale a tutti I livelli per supportare uno sviluppo sostenibile delle comunità umane.

Federico Spanna

Laureato in Scienze Agrarie presso l’Università di Torino, dal 1988 è funzionario della Regione Piemonte con funzioni di coordinamento attività agrometeorologiche regionali e del Piano di Azione Nazionale sull’uso sostenibile dei fitofarmaci Dal 2009 Presidente dell’Associazione Italiana di Agrometeorologia (AIAM), associazione scientifica aderente all’Associazione Italiana delle Società Scientifiche operanti in ambito Agraria. Dal 2014 nomina a membro degli “Open Panels” (OPCAMEs) di Esperti della Commissione di Agrometeorologia (CAgM) della World Meteorological Organization (ONU) Professore a contratto del corso “Micrometeorologia viticola” (40 cfu) presso Università di Torino, Facoltà di Agraria negli a.a 2005-2006, 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011. Ad oggi Professore a contratto Corso di Agrometeorologia (4 cfu) presso Università di Milano, Facoltà di Agraria Partecipazione a oltre 40 progetti di ricerca in agrometeorologia e fitopatologia con oltre 80 pubblicazioni scientifiche

Sintesi della relazione --- Il comparto agricolo è fortemente influenzato dai fattori meteorologici e dagli andamenti climatici. La gestione dei processi produttivi deve prevedere un continuo adattamento a questi andamenti allo scopo di sfruttarne le potenzialità e limitare i rischi per ottenere il miglior risultato finale possibile. Il cambiamento climatico in atto determina notevoli ripercussioni sulle colture agrarie e sulla gestione dei processi produttivi. E’ quindi fondamentale realizzare adeguata programmazione e rendere disponibili strumenti conoscitivi e servizi operativi di supporto alle decisioni per un migliore adattamento delle strategie di gestione delle colture agrarie al fine di limitare i rischi di perdita produttiva e quindi reddituale

Daniele Eberle

Agronomo, è nato e ha studiato a Milano dove ha conseguito la laurea in scienze agrarie con specializzazione in viticoltura, ma è cresciuto nel Monferrato in Piemonte. Dopo la laurea ha cominciato a lavorare in campo vitivinicolo presso aziende e cantine in Piemonte, nelle Marche e in Lombardia. Dopo un periodo di lavoro trascorso negli Stati Uniti presso una azienda vitivinicola ritorna in Italia e si stabilisce in Piemonte dove inizia l’attività di consulenza rivolta ad aziende di medie e grandi dimensioni. In particolare si occupa di sviluppare progetti di filiera per la produzione di vini destinati all’alta gamma per Terre da Vino – Vite Colte, Barolo (CN). Collabora con il Consorzio di tutela dell’Asti docg e il Consorzio di tutela dei vini d’Acqui, con gli istituti universitari di Torino e Milano, partecipa o ha partecipato in qualità di coordinatore/soggetto interessato a progetti di ricerca della Regione Piemonte, è autore di 20 pubblicazioni a carattere tecnico divulgativo, ha partecipato in qualità di relatore a diversi seminari sulle tecniche di coltivazione delle uve destinate all’appassimento. Lavora in Piemonte dalle Langhe, al Monferrato, al Calusiese, nelle principali denominazioni di origine tra cui Asti, Barolo, Barbaresco, Barbera d’Asti, Gavi, Ruchè di Castagnole Monferrato, Erbaluce di Caluso, ed ha approfondito le competenze sulla tecnica colturale dei principali vitigni del Piemonte sempre tenendo come riferimento la qualità finale del vino, tra cui Barbera, Moscato bianco, Dolcetto, Nebbiolo, Grignolino, Freisa, Arneis, Ruchè, Erbaluce e i vitigni internazionali quali Cabernet sauvignon, Chardonnay, Pinot nero, Merlot, Sauvignon blanc, Syrah. Collabora con alcune importanti industrie che producono mezzi per la difesa della coltura alla realizzazione di progetti dimostrativi in vigneto, e per la messa a punto di strategie di controllo delle principali patologie della vite valide per il Piemonte e per le varietà locali. Collabora con l’Università di Torino alla realizzazione di progetti relativi allo studio ed alla gestione della Flavescenza dorata della vite, studio della presenza e diffusione in vigneto di Drosophila suzukii e Halyomorpha halys (Cimice asiatica) e alla messa a punto di strategie di difesa sostenibili. Collabora con importanti aziende a livello nazionale che producono mezzi per la nutrizione della vite per la messa a punto di strategie nutrizionali che esaltino le caratteristiche delle varietà locali. Da alcuni anni si occupa di viticoltura e vino biologico, prodotto da aziende singole e da filiera, sviluppando una tecnica colturale ad approccio olistico. Nel corso delle sue attività ha partecipato a studi sulla valutazione dell’impatto ambientale della produzione di vino e alla realizzazione di protocolli di viticoltura sostenibile.

Dario Giuseppe Airaudo

Laureato in Scienze biologiche, dal 2005 lavora presso la Regione Piemonte come funzionario tecnico scientifico nell’ambito della gestione della fauna selvatica. Ha partecipato e partecipa come membro dei vari comitati scientifici dei progetti europei sui galliformi alpini, scoiattolo grigio e lupo. Referente per la Regione Piemonte per il coordinamento del monitoraggio della Peste suina africana nel cinghiale.

Sintesi della relazione --- Alcune specie faunistiche sono molto sensibili ai cambiamenti ambientali e rispondono in maniera rapida a tali variazioni. Queste specie vengono scelte dai biologi perché studiando le loro reazioni è possibile provare a prevedere scenari futuri che coinvolgono anche altre specie che condividono la stessa catena alimentare o gli stessi habitat. Un gruppo di specie utilizzate in tal senso sono i chirotteri: qui si presentano i risultati di alcuni studi relativi a queste specie in relazione agli eventi siccitosi.

Alessandra Bonazza

Coordinatore della Macroarea di ricerca "Impatti sull'Ambiente, Beni Culturali e Salute" presso l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Professore a contratto presso l'Università di Bologna dove è responsabile del corso "Environmental Impact on Materials, Deterioration and Ageing". Esperta in protezione del patrimonio culturale dagli effetti dell'inquinamento e dei cambiamenti climatici, valutazione del rischio, analisi della vulnerabilità e strategie per la preparazione alle catastrofi. Project manager dei Progetti Interreg Central Europe ProteCHt2save e STRENCH e membro della "Copernicus Cultural Heritage Task Force".

Sintesi della relazione --- Il rischio indotto sul patrimonio culturale e naturale in seguito agli impatti correlati ai cambiamenti climatici, inclusi gli eventi estremi, è riconosciuto a livello mondiale. Nonostante ciò, non sono tuttora presenti misure e strategie, basate sull’evidenza scientifica e dedicate in modo specifico alla salvaguardia del patrimonio culturale, nei piani nazionali e internazionali di riduzione e gestione del rischio. Questo contributo intende mettere in luce lo stato di avanzamento delle attività di ricerca a livello europeo rivolte alla tutela del Patrimonio Culturale a rischio, concentrandosi sulle lacune tuttora esistenti e sulle metodologie attualmente in fase di sviluppo per rafforzare la sua resilienza nei confronti dell’impatto del cambiamento climatico.

Giancarlo Montaldo

Consulente di organizzazione aziendale nel settore vitivinicolo e giornalista sui temi del vino e del cibo, Giancarlo Montaldo è nato a Barbaresco nel 1951. Laureato in Scienze Agrarie, è stato direttore del Consorzio del Barolo e del Barbaresco, della Cantina Produttori del Barbaresco, dell'Associazione Vini di Collina, dell’Associazione Case Storiche Piemontesi e del Consorzio Tutela “Alta Langa”. Dal 1987 è titolare dello Studio Montaldo. È stato Sindaco del Comune di Barbaresco e Presidente dell’Enoteca Regionale del Barbaresco. Dal 2014 è direttore della storica testata “Barolo & Co.” e dal 2019 è presidente dell’Enoteca Regionale dell’Albugnano. Ha realizzato numerosi libri a tema vitivinicolo e legati al patrimonio della lingua e della tradizione piemontese.

Sintesi della relazione --- Anche nel Monferrato il clima influenza da sempre il paesaggio. L’alternanza delle stagioni è fortemente segnata dalla presenza maggiore o minore delle varie componenti climatiche (pioggia, neve, sole, nebbie, vento, ecc.). Provate a immaginare l’inverno senza neve o l’estate con troppo sole. Tutto cambierebbe. Non solo le scorte idriche nel terreno. Potrebbe esserci un cambio radicale anche della flora spontanea. Con quali conseguenze sulle colture, sul paesaggio e sulle dinamiche della vita?

Progetto SISAV

Il progetto SISAV (acronimo di acronimo di Sistemi Integrati per la Sostenibilità Ambientale del Vigneto) è un progetto finanziato dal PSR 2014-2022, misura 16, che si avvale del lavoro svolto da Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Consorzio di Tutela dell'Asti DOCG, Consorzio di Tutela del Barbera d'Asti e Vini del Monferrato, Consorzio di Tutela dei Vini d'Acqui e 17 aziende agricole, la maggior parte delle quali condotte da giovani imprenditori.
Il progetto ha lo scopo di introdurre nuove pratiche agronomiche abbinate all'utilizzo di tecnologia innovative (sensori, droni, satelliti) per migliorare la sostenibilità della produzione viticola, impattando favorevolmente su cambiamento climatico, qualià e costi di produzione.
I ricercatori di Politecnico di Torino e Università di Torino saranno a disposizione dei partecipanti presentando le attività svolte nell'ambito del progetto, con particolare riferimento a dimostrazioni di utilizzo delle tecnologie, per aziende agricole, per appassionati e per i professionisti del settore.
Sarà possibile osservare dimostrazioni di campo con sensori e visionare mappe acquisiste con satellite e drone, commentate dagli esperti.
Gli iscritti all'ordine dei Dottori Agronomi e Forestali del Piemonte e Valle D'Aosta e gli iscritti all'Albo dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati potranno completare la formazione acquisita durante il convegno con attività strumentali.

I Patrocini

Regione Piemonte
Città Metropolitana di Torino
Associazione dei Comuni del Monferrato
Comuni di Verrua Savoia, Alice Castello, Balzola, Bianzé, Brozolo, Brusasco, Calliano, Camagna Monferrato, Casalborgone, Casale Monferrato, Castell’Alfero, Castelletto Merli, Cavagnolo, Cella Monte, Cigliano, Cocconato, Crescentino, Frassinello Monferrato, Frinco, Gabiano Monferrato, Gattinara, Grana, Greggio, Lamporo, Lauriano, Mombello Monferrato, Moncestino, Moncalvo, Mongardino, Montemagno, Monteu da Po, Moransengo, Nomaglio, Occimiano, Odalengo Grande, Odalengo Piccolo, Olivola, Ottiglio, Piovà Massaia, Pontestura, Ponzano Monferrato, Robella, Sala Monferrato, Saluggia, San Sebastiano da Po, Solonghello, Rosignano Monferrato, Settimo Vittone, Ticineto, Treville, Tonco, Tonengo d’Asti, Viarigi, Villadeati, Villamiroglio, Villanova Monferrato, Villareggia
Parco del Po Piemontese
CIA, Coldiretti, Confagricoltura
Gruppi Alpini XII Zona, Pro Loco Verrua Savoia
Federazione Ordini Dottori Agronomi e Forestali Piemonte e Valle d'Aosta
Collegio Interprovinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati

Accreditamento

La partecipazione al convegno riconosce nr. CFP 0,312 SDAF 08 per la categoria dei Dott. Agronomi e Dott. Forestali/Rif Regolamento CONAF 3/2013

Informazioni di viaggio

Dove dormire

Cercate una struttura per pernottare a Verrua Savoia? Scrivete all'Associazione Senza Fili Senza Confini e vi forniremo gli indirizzi delle strutture di zona.

Come arrivare

Con aereo
Dall'aeroporto di Torino Caselle suggeriamo di noleggiare un'auto, seguire la tangenziale verso Torino, e da qui prendere l'autostrada A4 in direzione Milano.
Dall'aeroporto di Milano Malpensa suggeriamo di noleggiare un'auto, seguire la bretella verso Marcallo Mesero, e da qui prendere l'autostrada A4 in direzione Torino.

Con treno
La linea regionale Chivasso-Alessandria prevede fermate a Crescentino.
La linea regionale sostitutiva Chivasso-Asti prevede fermate a Cavagnolo.
In entrambi i casi è "quasi" indispensabile un passaggio in auto per raggiungere Verrua Savoia.

Con auto
La Fortezza di Verrua Savoia dista 45 minuti da Torino e da Asti, 1 ora da Milano e Alessandria, 75 minuti da Aosta e Cuneo.
Da Torino prendere l'autostrada A4, uscita suggerita Chivasso Est. Seguire quindi per Casale Monferrato, e all'altezza di Crescentino attraversare il ponte sul Po in direzione Verrua Savoia.
Da Asti seguire per Castell'Alfero, Montiglio, Brozolo, Cavagnolo, Verrua Savoia.
Da Alessandria prendere l'autostrada A26, uscita suggerita Casale Monferrato Sud. Seguire quindi per Ozzano, Mombello Monferrato, Gabiano Monferrato, Verrua Savoia.
Da Aosta prendere l'autostrada A5, la bretella per Santhià e quindi per Torino, uscita suggerita a Borgo d'Ale. Seguire quindi per Livorno Ferraris, Crescentino, Verrua Savoia.

Collegamento a Google Maps per calcolare il percorso.